Siamo abituati a pensare che un vero soldato debba essere il maschio alpha per eccellenza, ma è davvero così?
Viviamo in una società in cui le donne sono tutelate sempre di più affinché abbiano gli stessi diritti degli uomini, ma se credi che questo sia un modo per dar loro un contentino, lascia che ti dica che ti sbagli di grosso.
Il “problema”, per modo di dire, è che la maggior parte delle donne ha una marcia in più rispetto alla maggior parte degli uomini.
Ci sono i casi limite e non voglio necessariamente generalizzare, ma soprattutto nel mondo della ristorazione questa è una grande verità.
Quando si tratta di ospitalità, le donne sono più:
- accoglienti
- gentili
- sorridenti
- attente
- premurose
- rapide
- non dimenticano le cose
- riescono a gestire più situazioni contemporaneamente
e in generale, fanno tutto meglio dei loro colleghi uomini.
Ripeto, il tuo staff di soli uomini potrebbe essere il miglior team d’assalto possibile e immaginabile, ma nella media i miei occhi hanno visto ben altro.
Nella mia prima vera gestione imprenditoriale, come forse già saprai, a lavorarci eravamo quattro “piselli”, come si dice dalle mie parti. Ognuno dei soci si occupava anche di uno o più aspetti operativi, così come accade nella stragrande maggioranza delle micro-imprese all’italiana.
Anche io, una sera mi occupavo della sala, un’altra stavo al bar, un’altra ancora ero alla lavastoviglie a pulire e lucidare i bicchieri… E a fine serata via con scopa e mocio a pulire i pavimenti!
Di gavetta ne ho fatta anche troppa a mio avviso, per cui fidati se ti dico che so cosa vuol dire vivere dentro il proprio locale – per lo più con soddisfazioni davvero magre, ad essere generosi.
Uno degli aspetti positivi dello stare così a contatto con il pubblico era che la gente tornava per me e i miei soci, perché ovviamente l’enfasi che ci mettevamo noi con i nostri (e le nostre) clienti era presumibilmente irraggiungibile per qualsiasi dipendente pagato ad ore. Mentre per noi ogni drink venduto era una piccola boccata d’ossigeno che serviva a prolungare la nostra sopravvivenza.
Poi, un bel giorno, i nostri cervelli hanno fatto click e abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto.
Abbiamo raccolto prestiti e ogni nostro risparmio per rifare letteralmente il locale, così come ce lo immaginavamo alla luce delle cose che pensavamo di aver capito e imparato sul campo.
E indovina un po’?
A distanza di pochi mesi abbiamo avuto bisogno di 10 persone da aggiungere al nostro staff.
Soprattutto donne.
Sì, perché se era vero che in tante clienti tornavano a trovare noi galletti, era altrettanto vero che c’erano pochi maschioni che trovavano piacere a passare le proprie serate in mezzo ai propri simili.
E guarda un po’, da quando abbiamo iniziato ad arruolare delle donne sia al bar che in sala “stranamente” il nostro locale si è riempito di piselli.
Non si tratta di sessismo, ma di come siamo fatti.
La cosa più bella del fattore donna nel nostro bar, infatti, è che da quando abbiamo preso delle ragazze a lavorare con noi il locale era più bello, ordinato, pulito, organizzato, efficiente, ma soprattutto era più pieno.
Non fraintendermi, non è stato quello il fattore che ci ha permesse di switchare da 4 sfigati autoschiavizzati a 4 pseudo imprenditori che potevano permettersi 10 stipendi in più, anche perché quelli sono arrivati DOPO che abbiamo investito tutti i soldi che avevamo racimolato in un progetto di ristrutturazione totale, ma assumere parecchie donne è stato senza dubbio uno dei tanti ingredienti che ha contribuito a farci crescere ulterioramente verso fatturati che fino a poco tempo prima ci sognavamo di notte. Anzi, di giorno, in quelle poche ore di sonno che riuscivamo a concederci tra un turno al lavoro e i classici giri da fare al mattino.
Pensa a quando tu vai in un ristorante o in un locale e ad accoglierti non è un omone barbuto e peloso, ma una bella ragazza che ti sorride… Non ti fa sentire già meglio?
Che tu sia uomo, donna o ambiguo, in certe situazioni la presenza femminile vince sempre. Non c’è nulla da fare!
E a dirlo non sono io che conto meno di zero nel panorama imprenditoriale mondiale, ma lo dimostrano coi fatti intere catene di locali che hanno puntato TUTTO sul “girl power” (and beauty in questo caso) come Hooters.
Non so se ti è mai capitato di entrare in uno dei loro ristoranti in giro per il mondo – a me personalmente è successo in Repubblica Ceca e qui in Costa Rica -, ma quando varchi la soglia di Hooters ti ritrovi circondato da gnocche prosperose che vendono come addannate!
Il compito di queste ragazze, infatti, non è quello di essere semplicemente carine e un po’ scemette, né di scaldare gli sgabelli al bancone, ma di spremere ogni cliente fino all’ultimo centesimo, soprattutto quelli un po’ più bavosetti che ad ogni sorriso tendono a farsi chissà quali fantasie.
Magari questo non è il tuo tipo di locale ideale, e ti confesso che non è neanche il mio, ma estremizza il concetto che sto cercando di farti passare, ovvero che le donne hanno un potere che ai maschi manca del tutto.
Sarà una coincidenza, ma in questi giorni sto facendo un tour del Costa Rica per far vedere un po’ dei paesaggi che ormai chiamo casa ai miei suoceri, e in questo esatto momento sto scrivendo questa strategia da un lodge sul cucuzzolo di una montagna del Guanacaste.
L’albergo ha un ristorante con annesso bar ed è così difficile da raggiungere che la cuoca, a causa della pioggia, non riesce a venire questa sera. Tuttavia, quattro ceffi sono appena arrivati da chissà dove, non curanti della tempesta tropicale in corso, per ordinare delle coca cole all’avvenente barista…
[Aggiornamento: a distanza di 4 ore, dopo che sono andato fuori a cena e tornato, i ceffi erano ancora lì, ma oltre alla coca hanno inanellato una lunga serie di birre]
Devo aggiungere altro?
Io sarò anche un gran tifoso delle professioniste donne, e non lo nascondo evidentemente, ma come si fa a darmi torto?
Non me ne vogliano i maschietti tra cui è pieno di talenti (che ho sempre accolto nelle mie aziende), ma se hai la possibilità di aggiungere una ragazza al tuo team, FALLO E BASTA.
Avere uno squadrone di soli uomini trovo che sia limitante, mentre è molto più auspicabile equilibrare il rapporto tra machi e femmine. Mi rendo conto che non è che puoi licenziare uno o più dipendenti dall’oggi al domani, ma le cose cambiano, le opportunità si presentano per tutti, e prima o poi potresti ritrovarti nella condizione di dover sostituire o magari aggiungere qualcuno al tuo staff.
Bene, quando ti succederà, ricordati bene le mie parole, soldato:
ARRUOLA PIU’ DONNE CHE PUOI E NON TE NE PENTIRAI.
Un’altra cosa che devi tenere bene a mente è che non puoi accontentarti di assumere una tizia solo perché è bona, ma devi essere coerente con il profilo ideale per la tua azienda.
E che è ‘sta roba?!?
Quando crei un brand – cosa che forse tu non hai mai fatto – automaticamente stai descrivendo un identikit del tuo cliente ideale e del tuo collaboratore ideale.
Sì, perché per portare avanti un’idea di brand, non puoi assumere persone che remano contro la tua filosofia aziendale, così come non puoi circondarti di clienti a cui non frega un cazzo di quella stessa filosofia.
Come puoi pretendere che uno che non ti ascolta e non condivide i tuoi pensieri, o meglio, i pensieri che induce il tuo brand attraverso il tuo locale, possa tornarci più e più volte nel tempo per spenderci il proprio tempo e i propri soldi?
E come puoi aspettarti che la gente ti resti fedele se sei solo uno dei tanti locali identici tra loro che non sono né carne né pesce? Che non hanno un’idea originale o un qualcosa che li distingua dal resto della massa?
E’ per questo che non riesci a tenerti i dipendenti e che arrivi a dire che al giorno d’oggi non c’è più voglia di lavorare.
Il problema non sono le nuove generazioni, né la società, né il reddito di cittadinanza.
Il problema sei tu che non hai mai creato un brand che avvicini un certo tipo di persone, sia come clienti che come staff.
Il tuo primo compito, quindi, è di cercare di capire cosa vuoi dalla tua azienda: se ti accontenti di fallire entro qualche anno, a meno di non rivenderlo a qualche scemo che fallirà al posto tuo, allora puoi restare così come sei adesso.
Ma se hai ambizioni diverse, allora è il caso che inizi a fare un’analisi di mercato per capire cosa porta i tuoi clienti più fidelizzati a scegliere te al posto della concorrenza. E se questo motivo è un problema serio che potrebbero avere anche altri, in una certa quantità, allora potrebbe valere la pena crearci un brand sopra che ti aiuti a comunicare il tuo elemento differenziante, la tua filosofia aziendale e quindi quello che tu fai meglio di chiunque altro.
Sarà questo a permetterti di attirare sempre più clienti con quello stesso problema e sempre più persone che vorranno lavorare con te per aiutarti a risolverlo alla clientela.
Crea il brand e da lì passa all’identikit del cliente ideale e del collaboratore ideale. E quando sarà il momento di assumere, scegli (preferibilmente una donna) che corrisponda a quell’identikit, tette e culo a parte.
Intesi soldato?
Ilias Contreas
Generale di BAR WARS
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